I simboli sono un veicolo di trasporto. Ti ho voluto stupire con questa frase ad effetto per attirare la tua attenzione, ma anche perché credo fermamente in quello che ti ho appena riferito.
I simboli sono i mezzi di trasporto degli archetipi, di concetti universali e immortali, che hanno bisogno di una struttura attraverso la quale attraversare i millenni.
Dentro ad ogni simbolo sono presenti dei significati, dei segreti, dei concetti non esprimibili in parole. Questi ultimi vengono da lontano, hanno attraversato i millenni, hanno girato tutto il mondo più volte, si sono persi e ritrovati.
Per la gran parte di noi un simbolo è soltanto una rappresentazione, ma chi conosce le grandi tradizioni esoteriche sa che in ognuno di essi vi è un segreto che permette una rigenerazione dell’archetipo contenuto.
Mi spiego meglio: il simbolo è una sintesi, una forma molto asciutta, di un significato, di un archetipo. Si deve viaggiare leggeri come sai, e così è anche per i messaggi che devono attraversare un’infinita serie di generazioni diverse.
Coloro che sono depositari di una sapienza tradizionale che offre loro gli strumenti per leggere attraverso il simbolo, sapranno decodificare il messaggio, gli altri vedranno soltanto una figura.
Il simbolo viaggia comunque nei tempi e nel mondo, viene trasmesso di generazione in generazione anche a chi non ne conosce il significato e che comunque lo tramanderà ai posteri.
Gli iniziati alle tradizioni antiche, in ogni tempo, sapranno tramandarsi oltre al simbolo anche la chiave di lettura dello stesso e ciò può essere considerato l’essenza dell’esoterismo.
In una serie di articoli che ti andrò a proporre cercherò di ricostruire, in parte almeno, i significati principali dei simboli che ancora oggi sono molto diffusi e che mantengono i loro segreti celati ai più.
La N inversa
La N inversa è senza dubbio uno dei simboli più difficili da affrontare poiché su di essa sono state fatte moltissime teorie nei secoli in proposito al suo vero significato.
Intanto facciamo chiarezza sulla grafica del simbolo stesso: una N con il tratto di raccordo tra le due rette verticali invertito, dal basso in alto, più o meno in questo modo: И.
La si trova nei dipinti, nelle epigrafi e nelle iscrizioni. Un esempio da manuale per questo simbolo è la N rovesciata presente sul cartiglio che viene inserito nei dipinti della Crocifissione di Gesù.
“INRI”, ovvero “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum”, viene spesso riportata con la И al posto della canonica lettera dell’alfabeto latino.
In questo caso il rovesciamento della N è stato interpretato come un simbolo che alludeva alla negazione della crocifissione secondo una credenza che veniva attribuita ai Cavalieri Templari.
Secondo Prudenci Reguanti Torres, uno scrivano catalano, invece il rovesciamento della N nel Titulus Crucis sarebbe da ricercare nell’inversione del riferimento all’origine di Gesù.
La N infatti starebbe per “Nazarenus”, quindi di Nazareth: invertendo la parola diventerebbe “Hterazan”. Ha Te Ratz An, in ebraico antico è una frase di senso compiuto che si potrebbe tradurre con: “Dove si trova la stanza misteriosa?” Una frase che ha aperto tutta una corrente di misteriose speculazioni.
Il Centro, l’Amore ed i Tarocchi
Negli ambienti esoterici francesi si è sviluppato un linguaggio del tutto particolare per esprimere concetti nascosti e comprensibili soltanto dagli iniziati.
Nel “linguaggio degli uccelli”, così viene chiamata questa lingua esoterica francese, “l’en”, ovvero “l’enne” va letta come “l’haine” che si può tradurre come “l’odio”.
Ne consegue che la N invertita venga considerata il simbolo dell’opposto dell’odio: l’Amore. A questo punto il concetto si estende e la N rovesciata viene abbinata anche al Cuore e al concetto stesso di Centro.
Secondo alcuni studi sul mazzo del “Tarocco di Marsiglia”, le 22 carte ospitano una N invertita in due Arcani: “La Ruota della Fortuna” e “L’Appeso”. Anche dal punto di vista della posizione di queste carte nel mazzo alcuni notano delle precise allusioni al Centro.
Infatti il primo Arcano è il numero X mentre il secondo corrisponde al XII, sarebbero dunque le due braccia dell’asse centrale, XI, del mazzo composto dai XXII Arcani. Ma analizziamo qui di seguito meglio le carte coinvolte.
La Ruota della Fortuna
Nel mazzo tradizionale la carta “La Roux de la Fortune” presenta una N invertita e anche una “X” al posto della “E” (ruota in francese è “roue”). Anche la X è un segno che allude al Centro ed anche al numero romano che contraddistingue questa carta.
Roux in francese significa “rosso”, che è il colore del sangue e del Cuore, si torna dunque ad alludere al concetto di Centro e a quello dell’Amore.
L’Appeso
Anche l’arcano de “Le Pendu”, presenta una N invertita: il personaggio è appeso a testa in giù, al centro, legato per un piede ad un trespolo di legno con un laccio rosso.
Tutta la simbologia ermetica di questa carta ci parla di un’inversione legata agli insegnamenti della Tavola di Smeraldo: “Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso è come ciò che è in alto”.
Gli incroci di mani (dietro la schiena) e della gamba alludono alla X, ovvero al Centro, e si ripetono anche le allusioni al Cuore con il laccio rosso e con l’interno rosso dei nodi dei tronchi che sostengono l’appeso.
Conclusioni
La ‘N’ inversa, alla fine di tutte le analisi, deve essere letta in chiave iniziatica: rappresenta infatti l’Amore, il Fuoco iniziatico, Il Cuore ed il Centro del Mondo.
L’unico simbolo presente sugli antichi mazzi di Tarocchi che dal punto di vista grafico somiglierebbe ad una N, sarebbe il numero 4 espresso in numeri romani: IV.
Non deve essere un caso che ciò viene evitato riportando il numero come “IIII” e non con la sua corretta grafia. N infatti indicherebbe, come visto, l’Odio, e questa allusione è stata eliminata del tutto negli antichi mazzi di Tarocchi.
E’ quindi da tenere presente che chiunque utilizzi la N inversa nelle proprie opere, testimonia esotericamente la sua appartenenza ad un’iniziazione. Si fa riconoscere dagli altri iniziati con questo sofisticato linguaggio simbolico.