La Svastica è un simbolo universalmente noto che però da circa la metà del Novecento ha una connotazione negativa. Infatti Adolf Hitler ed il suo entourage scelsero questo antichissimo simbolo per il loro partito.
Le immagini della svastica, ad oggi, suscitano orrore, indignazione e paura, in occidente. In Oriente questo simbolo è ancora legato maggiormente alla tradizione.
Ma che simbolo è la Svastica? Come bisogna interpretarlo? È davvero un segno che a che fare il potere e con l’orrore? Cerchiamo di scoprirlo assieme qui di seguito.
Che cosa è la Svastica
Innanzitutto possiamo cominciare dal nome “Svastica” che è una parola derivata dalla lingua sanscrita e che nel suo significato originale significa “Salute”.
È bene sottolineare che quando parliamo della svastica ci riferiamo a quello che con tutta probabilità è il più antico simbolo sacro per la razza indoeuropea.
Questo simbolo non ha bisogno di grosse presentazioni, ma possiamo dire che fondamentalmente consta di una croce a quattro braccia uguali a cui sono aggiunti dei segmenti ad angolo retto.
Sostanzialmente questi segmenti aggiuntivi danno movimento alla croce, forniscono una sorta di moto rotatorio. Infatti, secondo la tradizione, il simbolo della Svastica richiama alla rigenerazione ciclica della Natura.
Non tutte le svastiche sono uguali
In certe occasioni si trova questo simbolo con una forma curvilinea, come fossero due lettere “S” che vengono debitamente incrociate. Questo accade, ad esempio, in alcune decorazione micenee.
In tutta l’India la Svastica è il simbolo del Sole ed ha un significato legato al Benessere e alla Vita. È qui considerato come un rimando al potere divino e al moto perpetuo dell’Universo.
Infatti le sue “braccia” che danno movimento rotatorio alla figura, richiamano direttamente, secondo la cultura indiana e in gran parte quella orientale in genere, il movimento rotatorio del Sole e dell’Universo.
Purtroppo, questo simbolo potente e positivo, è stato fatto proprio dal movimento nazista che lo utilizzò come simbolo del partito. Questo movimento politico era ben conscio del significato e della potenza della Svastica e ne ha però sconvolto il significato e gli insegnamenti.
In tutto l’Occidente vedere una Svastica non è più un simbolo di salute, di benessere, di vita, di moto perpetuo dell’universo e di richiamo al Sole.
Dopo l’avvento del nazismo infatti in Occidente, forse a torto, si fatica a tollerare la vista di questo segno antichissimo e lo si scambia per un simbolo di morte e persecuzione.
Diciamo “forse a torto” perché nonostante tutto il partito nazista ha utilizzato questo segno, sporcandolo e umiliandolo, per poco più di 20 anni, ma bisogna ricordarsi che stiamo parlando di un simbolo che come minimo ha sulle spalle diversi millenni.
Le origini della Svastica
La Svastica, come abbiamo accennato, ha radici molto profonde nella storia umana, tanto da essere considerata uno dei simboli più antichi di tutta la razza indoeuropea.
Sarà qui sufficiente ricordare che vi sono stati dei ritrovamenti della Svastica a Samarra, sul Tigri ed anche nel primissimo insediamento a Susa. Ciò conferma che era utilizzato già nell’antica Mesopotamia.
Viene confermata dunque che nell’antica Babilonia fosse utilizzata la croce e anche la svastica con ruoli religiosi e anche magici. Due simboli che hanno, nelle loro origini, comunque qualcosa in comune.
Babilonia esportò in qualche maniera la Svastica nella cultura indiana che accettò di buon grado e la utilizzò come simbolo sacro per diversi millenni. A tutt’oggi la Svastica in India è ampiamente utilizzata e più di un occidentale è rimasto a bocca aperta davanti a templi muniti di svastica.
A testimonianza della diffusione di questo simbolo un po’ ovunque e in ogni tempo, possiamo parlare del Giainismo, un’antica religione che era nata circa sei secoli prima di Cristo.
Questo culto aveva come simbolo di riferimento proprio la Svastica. Ma se si raggiunge la lontana, per noi, Indonesia e si fa visita al tempio di Bali, sopra l’ingresso si troverà una Svastica. Stessa cosa, ad esempio, al tempio di Laksmi Marayan a Nuova Delhi.
Ma anche il continente africano conosce da sempre questo antico simbolo: gli Ashanti infatti facevano larghissimo uso della svastica, così come gli indigeni del Nord America.
Gli occidentali, come detto traviati dalla visione negativa del simbolo creata dal nazismo, rimangono sconvolti davanti alle statue del Buddha che riportano una svastica sul suo petto.
Vi è da aggiungere un’osservazione molto semplice, ovvero che la Svastica come simbolo ha due versioni: quella destrorsa e quella sinistrorsa. Ovvero i tratti orizzontali possono essere tracciati verso sinistra o verso destra sulla croce.
In pratica si possono incontrare svastiche che “ruotano” in senso orario od in senso antiorario. La classica svastica dei nazisti apparteneva al tipo orario.
Vi sono molte interpretazioni di questa particolare inclinazione della Svastica. Tendenzialmente si tende a pensare che il senso orario segua il corso della storia e che alluda ad un moto verso il futuro e l’allontanamento dall’età dell’Oro. Dalla vicinanza a Dio.
La Svastica antioraria invece punta ad un ritorno, ad un ciclo di vita che muove verso una nuova era, un nuovo mondo più vicino ai principi primi.
Il timido ritorno all’origine del simbolo
Dopo gli orrori del nazismo è stato difficile anche soltanto parlare di ripristinare la Svastica, o Svastika, nei suoi originali significati. Il terrore seminato dai seguaci di Hitler era ancora troppo forte.
Nei primissimi mesi del 1980 c’è stata però un importante rivista, Natural History, che ha iniziato a parlare chiaramente di questo simbolo come di un portafortuna, ricordando al mondo che la Svastica era già presente in Mesopotamia e che in India era, ed è, largamente utilizzata con significati benefici.
Così recitava l’articolo: “Questa particolarità, la sua aura di magia e il suo simbolismo affondano le radici nelle più antiche civiltà mesopotamiche ed iraniche. In India, dov’è largamente usata nelle cerimonie indù e come motivo ornamentale, la Svastica unisce il simbolismo astronomico a quello religioso.”
Iniziò quindi timidamente, e rispettosamente, un processo di “riabilitazione” di questo simbolo nel rispetto dei suoi veri significati e non per l’uso fatto dai nazisti.
Nel febbraio del 2008 a Gerusalemme, il Gran Rabbinato di Israele e l’Hindu Dharma Acharya Sabha hanno emanato una dichiarazione comune in cui si riconosce che la Svastica è un antico e fondamentale simbolo religioso dell’induismo e che l’utilizzo fatto dello stesso da parte dei nazisti è da considerarsi improprio.