Cosa è la psicogenealogia?
La psicogenealogia è un argomento non facile da trattare poiché molto al di fuori della forma pensiero occidentale. I principi di questa disciplina possono risultare anche assolutamente evidenti se guardati attraverso una mente aperta, ma spesso nel nostro tempo è difficile trovare persone che mantengono aperta la propria mente.
In estrema sintesi la psicogenealogia si occupa dell’essere umano in quanto soggetto appartenente comunque ad un collettivo: l’umanità. Guarda dunque all’uomo attraverso l’ottica biologica e antropologica ma inserisce nel compito anche un ingrediente particolare: la coscienza. Vediamo di capirne di più qui di seguito.
Ereditarietà o no?
Sembra quasi scontato nella nostra società affrontare il tema dell’ereditarietà genetica, spesso su basi evoluzionistiche. In questo ambito tutto sembra piuttosto normale e nessuno alza sopraccigli se si parla di una malattia ereditaria.
La psicogenealogia invece, proprio in considerazione del fatto che siamo l’anello finale di una catena che probabilmente è lunga quanto la storia dell’uomo, fa alzare molti sopraccigli.
L’essere umano è in relazione con il suo passato, quello recente ed anche quello ancestrale, sia dal punto di vista medico-biologico che da quello della coscienza e della psicologia.
Attraverso la psicogenealogia è possibile risalire alle memorie psicologiche che ci sono state trasmesse dai nostri antenati e che tramanderemo ai nostri discendenti.
Molti scienziati accettano il tema dell’ereditarietà soltanto sul piano fisico, come se l’uomo fosse costituito soltanto dal corpo: la psicogenealogia sostiene invece che se ereditiamo tratti biologici, si ereditano anche nodi psicologici.
Le origini della psicogenealogia
Dalla psicologia clinica e dalla psicoanalisi è nata la psicogenealogia attraverso gli studi svolti dalla fondatrice Anne Ancelin Schutzenberger, da sempre alla ricerca di una sintesi tra il lavoro di Freud, la scuola sistemica di Filadelfia e lo psicodramma di Jacob Levi Moreno.
Il suo lavoro si è sviluppato dopo la seconda guerra mondiale, successivamente rispetto agli studi portati avanti proprio accanto a Jacob Levi Moreno.
La Schutzenberger è scomparsa nel 2018, a 99 anni, e i suoi studi hanno influenzato moltissimi esponenti della psicanalisi, tra cui Elisabeth Horowitz, attuale presidente della Societé Nationale Francaise di Psychogénéalogie.
L’idea di base e i diversi approcci
L’idea centrale della psicogenealogia, ovvero l’ereditarietà psicologica e traumatica ha portato anche ad altri approcci che non possono essere dimenticati per importanza.
L’idea transgenerazionale, come viene chiamata, è infatti alla radice anche nell’approccio di Bert Hellinger e delle sue Costellazioni Familiari: un metodo che opera nei nuclei familiari per sviscerare i nodi nati all’interno del gruppo e che devono essere risolti.
Altro approccio altrettanto importante è quello della Biopsicogenealogia, che viene anche chiamata Decodifica Biologica degli Stress presenti e transgenerazionali: in cui si utilizza la lettura degli indizi fisici per risalire alla storia della famiglia/clan.
Per cosa è utile la psicogenealogia
Come anticipato i nodi irrisolti, i traumi che non sono stati elaborati, le ingiustizie subite, le questioni incompiute, i segreti… fanno parte di un immaginario zaino che si passa di generazione in generazione. Un carico invisibile che influenza la vita dei discendenti senza averne alcuna consapevolezza.
Infatti è bene sottolineare che le memorie transgenerazionali sono solitamente inconsce: non fanno parte delle informazioni che vengono affidate consciamente da una generazione all’altra.
La psicogenealogia interviene al fine di interrompere quella catena, evitando le ripetizioni di situazioni drammatiche, dolorose. Da far notare che l’azione di queste memorie nell’individuo è molto particolare: esse infatti costituiscono una specie di blocco, di sedimento, che ostruisce la realizzazione dell’individuo.
Finché non saranno risolti quei nodi ancestrali sarà quasi del tutto impossibile realizzare i desideri, i sogni e le ambizioni dell’individuo attuale. Il passato transgenerazionale costituisce un freno per la persona.
Grazie a strumenti professionali la psicogenealogia riesce a decodificare le origini dei conflitti. Lettura dell’albero genealogico e ricostruzione delle biografie familiari, sono senza dubbio gli strumenti principali a disposizione.
Una volta ricostruito un profilo familiare, il più dettagliato possibile, si potrà intervenire al fine di affrontare i problemi più vicini alla persona in questione: affetti, scelte professionali, relazioni, decisioni finanziarie…
I primi 3 anni d’età… quasi 4
Gran parte della nostra personalità profonda si forma nei primi tre anni d’età, questo dato è piuttosto consolidato. Bisognerebbe però aggiungere altri nove mesi circa, considerando il tempo dal concepimento.
In questa fase, quella che va dal concepimento al terzo anno d’età, si sviluppa il periodo più ricco di informazioni che vengono trasmesse al piccolo: consciamente ed inconsciamente. Il piccolo già nelle fasi iniziali della vita è una sorta di spugna che assorbe informazioni di ogni genere.
Ed infatti, nella vita, quel piccolo si troverà ad affrontare molto spesso i problemi che hanno dovuto affrontare i suoi genitori, i nonni, i bisnonni… le stesse ansie, depressioni, malattie, disagi…
Stiamo dunque parlando di un periodo in cui sembra che le antiche questioni irrisolte, i conflitti arcaici, si reincarnano nel corpo e nella psiche del discendente.
Ovviamente il riferimento è a problemi di una certa rilevanza che verranno passati di generazione in generazione finché un individuo non romperà in qualche modo la catena. Fino a quando l’armonia non sarà ristabilita, il problema continuerà a riproporsi con tanto di sintomatologia.
Ed è in quella fase di 3 anni e 9 mesi (circa) che le memorie ancestrali si incarnano nuovamente: ecco i veri fantasmi del passato, altro che lenzuola bucate! La psicogenealogia mette in evidenza anche il ruolo dell’aspetto collettivo, che si esplicita nell’appartenere ad una famiglia, nella vita dell’individuo.
Gli effetti e i benefici della psicogenealogia
Come abbiamo segnalato in precedenza un’inchiesta transgenerazionale permette di risalire alle origini ancestrali dei conflitti che si vivono nel momento presente.
Molto spesso si risale a relazioni infelici, a tradimenti, ad abbandoni in ambito sentimentale, o a perdite finanziarie e difficoltà personali. In altri casi l’inchiesta riconduce a incidenti avvenuti molti anni prima, a lutti, situazioni di stress, sintomatologie fisiche…
Attraverso la psicogenealogia, una volta risalite alla causa è possibile intraprendere un percorso per risolvere quel conflitto ed interrompere finalmente quella catena terribile che vincola l’individuo a traumi di cui, molto spesso, non è nemmeno a conoscenza. Ciò consente alla persona trattata di riprendere finalmente in mano la propria vita.