“L’essere umano si sviluppa attraverso una legge, non attraverso un’artificiosa creazione, e causa ed effetto sono tanto assolute e invarianti nel reame nascosto del pensiero quanto nel mondo delle cose visibili e materiali. Un carattere nobile e divino non dipende da favori o casualità, ma è il risultato naturale di uno sforzo continuato nel retto pensare, l’effetto di una risonanza lungamente nutrita con pensieri divini. Un carattere ignobile e bestiale, per lo stesso processo, è il risultato di un nutrimento di pensieri meschini”.
-James Allen-
Karma è una parola sanscrita che significa “azione”. Si riferisce a una sequenza o ciclo, di causa-effetto, che è un concetto importante in molte religioni orientali, in particolare nell’induismo e nel buddismo. Nella sua essenza, il karma si riferisce sia alle azioni che alle conseguenze delle azioni.
“Un essere umano non finisce in povertà o in carcere per la tirannia del fato o delle circostanze, ma per un percorso fatto di pensieri meschini e bassi desideri. Nondimeno, un essere umano dalla mente purificata non cade improvvisamente nel crimine per una pressione di una qualsivoglia forza esterna; il pensiero criminale è stato a lungo segretamente nutrito nel suo cuore, e l’ora dell’opportunità rivela il suo potere accumulato”
-James Allen-
Il karma, in buona sostanza, ci insegna che ogni azione che facciamo oggi avrà un effetto domani. Anche in altre vite. Che il tuo sviluppo spirituale e la tua personalità sono modellati direttamente dai tuoi pensieri e dalle tue azioni. Il presente influisce su di te in futuro.
“Le circostanze non creano l’essere umano, ma lo rivelano a sé stesso. Esse non possono esistere come risultato di una discesa nel vizio e nelle sofferenze che lo accompagnano che prescinda inclinazioni viziose nei pensieri, o come risultato di una ascesa verso la virtù e la pura felicità che prescinda un continuo nutrimento di pensieri ed aspirazioni virtuose. L’essere umano, dunque, come signore e padrone del pensiero, è il creatore di sé stesso, plasmatore ed autore dell’ambiente.”
-James Allen-
Ogni cosa che sta avvenendo oggi, ha una causa nel nostro passato, di questa o di altre vite. Il karma è il rapporto fra le azioni del nostro passato e la situazione presente. Sono azioni legate ad altre vite, in altri abiti fisici, in altre famiglie, con un altro DNA. Il karma è come un filo conduttore che ci attraversa in ogni dimensione possibile e fa sì che noi veniamo periodicamente confrontati con un problema e, fino a quando non lo risolviamo e non lo accettiamo, si ripresenterà, in qualsiasi modo, situazione, evento. È una legge, ed è una legge che invita ognuno di noi ad assumersi le proprie responsabilità, le responsabilità di ciò che ci accade nel nostro destino.
“Un essere umano attrae quello di cui segretamente si nutre; quello che ama, e anche quello che teme. Egli raggiunge l’altezza delle sue aspirazioni più elevate. Egli cade al livello dei suoi desideri più abietti – e le circostanze sono il mezzo con il quale egli riceve ciò che gli spetta.”
-James Allen-
Assumersi le proprie responsabilità è difficile, perché noi siamo abituati ad accusare gli altri, a essere vittime, ma in realtà qualsiasi cosa, anche la più spietata che avviene, è karma. Ognuno è responsabile delle proprie situazioni. Questo è il concetto della legge del karma. Essa dice che raccogliamo ciò che seminiamo: se noi stiamo attraendo un qualsiasi tipo di evento, da qualche parte l’abbiamo seminato.
“L’essere umano è colpito dalle circostanze fin quando egli crede sé stesso un essere creato dalle condizioni esterne. Ma quando egli realizza che può comandare i semi ed il terreno del suo essere sui quali le circostanze crescono, egli diventa allora il retto padrone di sé stesso.”
-James Allen-
Secondo questa legge, ogni volta che ci incarniamo, ricominciamo dal punto evolutivo che abbiamo interrotto precedentemente e quindi incontreremo situazioni simili, situazioni che magari non abbiamo compiuto, in circostanze però nuove che ci aiuteranno a risanare cose lasciate in sospeso. Possono essere, quindi, cose completamente diverse, che l’universo ha ritenuto opportuno metterci di fronte, per stimolarci ad agire diversamente.
L’ambiente può cambiare ma il conflitto karmico no, è sempre lo stesso. Una persona che ha avuto problemi di un certo tipo non è detto che vivrà gli stessi problemi. Le condizioni che incontrerà saranno però legate a ciò che ha lasciato in sospeso, che secondo le leggi universali sono necessarie per la sua evoluzione.
Quindi il karma influenza la famiglia in cui nasciamo e l’ambiente che ci circonda, ed è proprio il karma che ci porta a scegliere un determinato albero genealogico, che ci farà vivere proprio quelle esperienze che ci servono. Ed è sempre per il karma che noi scegliamo una precisa data di nascita, con conflitti annessi nella genealogia, non perché siano essi la causa del nostro karma o dei nostri problemi, ma perché sono semplicemente dei veicoli che ci permettono di affrontare il nostro karma dell’anima, che è il più importante di tutti, ancor prima di quello familiare.
Noi dobbiamo risolvere il nostro percorso di anima prima di lasciare questo mondo. Quando moriremo tutto ciò che è stato, è stato. Non ci sarà più niente e nessuno, resterà solo la nostra anima. Il vecchio albero genealogico nella prossima vita non lo avremo più, ne avremo un altro, però il karma che abbiamo prodotto qui ci seguirà.
Quindi, lavorare con e per il proprio albero genealogico, è un aiuto. In questo cammino abbiamo scelto la famiglia e i conflitti genealogici che ci hanno consentito e che ci consentono, di fare il cammino che abbiamo scelto. Non c’è bene o male, giusto o sbagliato, dolore o benessere, c’è solo esperienza e apprendimento, e quindi, anche se la famiglia che si sceglie può essere disastrata, per l’anima, può essere uno strumento perfetto per andare verso la luce.
Il problema nostro nasce quando soffriamo, quando non accettiamo, quando ci sentiamo vittime.
Per far capire alle persone quanto poco liberi siamo, pensiamo a come viviamo l’amore. A volte siamo attratti da una persona e pensiamo che ci sia sintonia, feeling, attrazione magnetica. In realtà è un qualcosa che riporta a cose già avvenute nella genealogia. Magari appartiene ai nostri genitori o ai nostri nonni. Anche nella sofferenza, sentiamo nell’altro i ricordi di alcune emozioni dei nostri antenati, dei conflitti che dobbiamo affrontare per poter vivere quella storia. Succede che, o ne siamo attratti o restiamo indifferenti e incuranti. A volte sentiamo che non c’è sintonia, proviamo addirittura fastidio, fino ad arrivare ad odiare quella persona, senza che ci abbia fatto niente. Semplicemente per il suo modo di fare, di comportarsi. Sono richiami che non ci appartengono. Quegli stessi richiami ci servono per evolvere. Ma questa non è libertà, sono condizionamenti da eventi precedenti. Sono le memorie.
Questo vale anche per gli animali. In un esperimento fatto coi topi, dove si facevano vivere delle situazioni di stress ad una coppia di topi, attraverso piccole scariche elettriche o altre situazioni che i topi cercavano di evitare, è stato riscontrato che i figli di questi, separati da piccoli, dunque senza che i genitori glielo avessero insegnato, erano portati ad evitare le stesse situazioni che avevano vissuto i loro genitori. Sono le memorie.
“Come entità che progredisce e si evolve, un essere umano è dove si trova in modo che possa imparare e crescere; non appena impara la lezione spirituale che ogni circostanza contiene per lui, egli passa oltre, e lascia il posto ad altre circostanze.”
-James Allen-
La parola karma significa azione, non destino. Nel buddismo, il karma è un’energia creata da un’azione volontaria, attraverso pensieri, parole e azioni. Stiamo tutti creando karma e il karma che creiamo ci influenza ogni istante. È comune pensare al “mio karma” come a qualcosa che hai fatto nella tua ultima vita e che segna il tuo destino in questa vita, ma non è così. Il karma è un’azione, non un risultato. Il futuro non è scolpito nella pietra. Puoi cambiare il corso della tua vita, in questo momento, cambiando i tuoi atti volontari (intenzionali) e i modelli autodistruttivi.
Tratto dal libro Trattato Pratico di Numerologia Esoterica
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